top of page
Immagine del redattoreUniversal Design

FODMAP,SINDROME DEL COLON IRRITABILE E SALUTE DELL'INTESTINO

La sindrome del colon irritabile è un a condizione che interessa oltre il 10% della popolazione,con una serie di manifestazioni che riducono in maniera significativa la qualità della vita. Recenti studi mostrano che una dieta a basso contenuto di FODMAP può contribuire ad alleviare i sintomi associati alla sindrome.

Il termine FODMAP sta per Fermentable Oligo-,Di- and Mono- saccharides And Polyols,cioè mono- di- oligo- saccaridi e polioli fermentabili.

Si tratta di un gruppo di carboidrati che comprende fruttosio,lattosio,fruttani,galattani e polioli come lo xylitolo,il sorbitolo e il mannitolo.

sono scarsamente assorbite nell’intestino tenue

sono molecole piccole,quindi osmoticamente attive,in grado di richiamare acqua nel lume intestinale

sono rapidamente fermentate dai batteri intestinali,con produzione di gas (tra cui idrogeno e metano)


Si tratta di sostanze che hanno tre caratteristiche in comune qui elencate :


Il fruttosio è presente nel cibo sia libero sia legato al glucosio a formare saccarosio,il comune zucchero da cucina.L’assorbimento è infatti migliore quando è presente il glucosio e varia in maniera rilevante da soggetto a soggetto.È abbondante nel miele,in molti frutti e come sciroppo è ampiamente utilizzato nella produzione di cibo industriale (bibite,dolci,prodotti da forno etc)

Per cui la regola generale di evitare tutto il junk food e' sempre valida,compreso il fruttosio industriale.Miele che sia di qualita',va benissimo per dolcificare il te' o il caffe' per chi lo beve (senza esagerare)


I fruttani sono piccoli polimeri di fruttosio presenti come forme di deposito nei cereali,in frutti (banana) e in molti vegetali:cipolla,aglio, carciofi.Il nostro intestino non ha gli enzimi per la digestione di questi composti che quindi sono substrato per processi di fermentazione da parte dei batteri di ileo e colon.


Il lattosio è il disaccaride presente nel latte di tutti i mammiferi.La sua digestione dipende da un enzima che viene perduto durante la crescita,la lattasi.Solo una percentuale di adulti,molto diversa a seconda della zona geografica,mantiene l’enzima e quindi la capacità di digerire questo zucchero nell’età adulta.Il malassorbimento del lattosio è facilmente identificabile con un semplice esame,il breath test.


I galattani sono polimeri del lattosio molto abbondanti nei legumi,alimenti che sono uno dei cardini delle diete vegetariane e vegane e sono molto utilizzati in diverse cucine etniche,e in diverse brassicacee,come cavolo e cavoletti di bruxelles.


I polioli sono zuccheri quali sorbitolo,maltitolo e xylitolo,scarsamente assorbiti nel tenue e soggetti a processi fermentativi spesso dipendenti dall’entita della dose consumata.Il sorbitolo abbonda nei frutti ricchi di fruttosio mentre il mannitolo si trova soprattutto nei funghi.I polioli sono utilizzati come dolcificanti industriali e sono indicati dalle seguenti sigle: sorbitolo (420),xylitolo (967),mannitolo (421),maltitolo (965).Proprio per il loro blando effetto lassativo è obbligatorio indicarne presenza e possibili effetti collaterali nei cibi che li contengono.



Evitare di consumare cibi in cui il contenuto di fruttosio è superiore a quello di glucosio (sarebbe bene non utilizzare il fruttosio industriale)

scegliere cibi in cui il glucosio è più abbondante rispetto al fruttosio

ridurre il consumo di fruttani e galattani

nel caso si abbiano risultati positivi al breath test per il lattosio ridurre il consumo di cibi ricchi di lattosio

evitare il consumo di polioli,riducendo il consumo di alimenti con dolcificanti e di frutti come susine,pesche,prugne etc



Dieta FODMAP e sindrome del colon irritabile: una recente meta-analisi

I primi lavori sulla dieta a basso contenuto di FODMAP risalgono al 2005, ad opera di Gibson e Sheperd.L’ipotesi che molti dei sintomi legati a patologie intestinale potesse essere dovuta al ridotto assorbimento e alla degradazione batterica di alcuni carboidrati ha suscitato notevole interesse e numerosi studi sono seguiti, volti ad appurare il potenziale di questo tipo di intervento nel trattamento di svariate patologie.A questi studi sono seguite diverse rassegne sistematiche e meta-analisi,ossia dei lavori in cui i risultati di diversi studi vengono esaminati, analizzati ed elaborati al fine di ridurre eventuali distorsioni presenti nei lavori di partenza e combinare i risultati come fossero derivanti da un singolo studio.In pratica si tratta di una analisi di analisi che utilizza sofisticati metodi statistici al fine di integrare i risultati dei lavori in esame,in modo da dare ordine e rigore alla massa sempre crescente di dati disponibili.Il lavoro più recente sul tema è una rigorosa meta-analisi pubblicata qualche mese fa nll’European Journal of Clinical Nutrition: Does a diet low in FODMAPs reduce symptoms associated with functional gastrointestinal disorders? A comprehensive systematic review and meta‐analysis

La meta-analisi ha preso in considerazione sei studi randomizzati e sedici studi non randomizzati.Obiettivo comune degli studi era valutare l’efficacia di una dieta a basso contenuto di FODMAP nel ridurre i sintomi legati alla sindrome del colon irritabile.L’efficacia di una dieta FODMAP era valutata in rapporto a diete di controllo che,nella maggior parte dei casi,si rifacevano alla dieta standard utilizzata per il trattamento clinico della sindrome.La durata degli studi randomizzati variava tra le due e le sei settimane, mentre quella dei lavori non randomizzati andava dai due giorni ai 35 mesi.Molto variabile numero ed età dei partecipanti,con netta predominanza del sesso femminile.Nei vari lavori venivano valutati il numero di soggetti che riferivano miglioramenti grazie alla dieta,il punteggio IBS-SSS (IBS Severity Scoring System) e IBS-QOL (IBS Quality Of Life) prima e dopo la dieta: questi ultimi due indici sono punteggi ottenuti attraverso questionari che servono a valutare la severità dei sintomi riportati e la qualità della vita percepita da soggetti affetti dalla sindrome del colon irritabile.L’analisi dei risultati ha mostrato che negli gli studi randomizzati grazie alla dieta FODMAP si osserva una significativa riduzione di gonfiori e dolori addominali rispetto alla dieta di controllo,mentre negli studi non randomizzati il sintomo che mostra un più rilevante miglioramento è il dolore addominale,seguito da flatulenza,diarrea e costipazione.Di seguito la conclusione della meta-analisi: In questa analisi gli autori hanno elaborato i risultati di altri studi e hanno evidenziato come seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP comporti delle variazioni clinicamente significative nei punteggi IBS-SSS e porti ad una riduzione del gonfiore e del dolore addominale. Anche seguire una dieta di controllo permette di migliorare i sintomi,tuttavia la dieta FODMAP si è dimostrata più efficace nel ridurre i sintomi legati alla sindrome del colon irritabile.Il risultato della meta-analisi è interessante perché per la prima volta un lavoro di questo tipo mostra l’efficacia di una dieta low FODMAP nel trattare i sintomi dell’IBS,efficacia che risulta decisamente superiore a quella di una dieta di controllo.Una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili può essere un valido aiuto per quei soggetti che soffrono di fastidiosi sintomi gastrointestinali.Una dieta di questo tipo riduce la disponibilità di substrati per i batteri fermentatori e quindi la produzione di gas e altri prodotti del metabolismo batterico che possono contribuire in maniera significativa a causare dolori addominali,gonfiore e alterazione del transito intestinale.Un’indicazione di questo tipo va anche a supportare l’ipotesi che la dieta possa influenzare in maniera significativa la composizione del microbiota,l’insieme dei microrganismi che si trovano nel tubo digerente,anche se mancano studi di ampio respiro che indichino l’impatto della dieta FODMAP sulla compagine microbica intestinale.Un dato interessante che scaturisce dalla meta-analisi è che mentre la FODMAP appare essere in grado di ridurre gonfiori,dolori e diarrea,non sembra essere altrettanto efficace nel risolvere la costipazione che in alcuni soggetti si accompagna all’IBS.In effetti la dieta FODMAP è una dieta relativamente povera di fibre e svariate rassegne e meta-analisi hanno mostrato una relazione,non rilevantissima,tra aumento del consumo di fibre e miglioramento del transito intestinale.Di seguito alcune indicazioni di base per un’ottima aderenza alla dieta:


April 2016, Volume 55, Issue 3, pp 897–906 Does a diet low in FODMAPs reduce symptoms associated with functional gastrointestinal disorders? A comprehensive systematic review and meta-analysis



5 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


bottom of page